Veronelli, civiltà e filosofia del bere, del vivere e dell'insegnare
Una mostra alla Triennale di Milano ripercorre la vita e il pensiero di un gastronomo di grande cultura
Una grande, insolita, mostra dedicata a uno degli intellettuali più
interessanti del Dopoguerra: in occasione del decennale della morte di Luigi Veronelli, la Triennale di Milano organizza un'esposizione a lui dedicata.
Sì, perché Veronelli era davvero un intellettuale: editore in gioventù, poi giornalista, quindi famoso gastronomo. È stato attore e testimone della profonda trasformazione della società e dell’economia del nostro Paese nella seconda metà del secolo scorso. Un intellettuale che si è sempre basato su proprie forti convinzioni, senza mai sottrarsi ai confronti, anche aspri, né rinnegando le inevitabili contraddizioni.
La mostra si intitola "Camminare la terra", perché è proprio "camminando la terra" con le proprie gambe che Veronelli ha incontrato le migliori energie del Paese, le donne e gli uomini che con il loro lavoro e i loro prodotti crearono le premesse per la rinascita economica e sociale dell’Italia: da qui la decisione del "Comitato Decennale Veronelli", nato per valorizzare la sua opera e il suo pensiero, di intitolare la mostra “Camminare la terra”, con un intento che è manifesto, testamento, invito e che, di Veronelli, fu profezia.
La mostra, curata da Alberto Capatti, Aldo Colonetti e Gian Arturo Rota, indaga il metodo di lavoro, la formazione eclettica e le proposte per un futuro, auspicabile e necessario, al cui centro siano la terra e la cultura materiale. Grazie alla valorizzazione del vasto archivio, si è potuto disegnare un profilo più preciso della poliedricità di Luigi Veronelli e, al contempo, storicizzare la figura, mettendola in relazione con il clima culturale in cui ha operato. Il vino è solo il punto d’avvio per mettere a fuoco il rapporto di Veronelli con la cultura del cibo, la sua inclinazione a leggere in anticipo i fatti e la capacità di stimolare riflessioni da angolature sempre originali.
Nel percorso della mostra, progettata da Franco Origoni e Anna Steiner, sono messe poi in evidenza le sue intuizioni “glocal”, la forza poetica del suo pensiero che spinge ad agire con grande concretezza, la sua sensibilità sociale che non è mai stata solo una dichiarazione d’intenti, quanto una concreta pratica politica quotidiana.
I visitatori della mostra avranno la possibilità di vivere un’esperienza multisensoriale unica grazie al supporto della tecnologia Vocal-it® One, la App che, attraverso i codici QR, permetterà ai visitatori di essere accompagnati lungo il percorso espositivo dalla voce di Luigi Veronelli.
Gli aggiornamenti sulla mostra sono consultabili sul sito www.camminarelaterra.it mentre quelli sulle iniziative del Comitato decennale sul sito www.decennaleveronelli.it.
Alla Triennale di Milano, via Alemagna 6, fino al 22 febbraio 2015, da martedì a domenica 10.30-20.30 - giovedì 10.30 – 23. Lunedì chiuso. Ingresso Libero.
La mostra dalla Triennale di Milano si trasferirà a Bergamo, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015.
Sì, perché Veronelli era davvero un intellettuale: editore in gioventù, poi giornalista, quindi famoso gastronomo. È stato attore e testimone della profonda trasformazione della società e dell’economia del nostro Paese nella seconda metà del secolo scorso. Un intellettuale che si è sempre basato su proprie forti convinzioni, senza mai sottrarsi ai confronti, anche aspri, né rinnegando le inevitabili contraddizioni.
La mostra si intitola "Camminare la terra", perché è proprio "camminando la terra" con le proprie gambe che Veronelli ha incontrato le migliori energie del Paese, le donne e gli uomini che con il loro lavoro e i loro prodotti crearono le premesse per la rinascita economica e sociale dell’Italia: da qui la decisione del "Comitato Decennale Veronelli", nato per valorizzare la sua opera e il suo pensiero, di intitolare la mostra “Camminare la terra”, con un intento che è manifesto, testamento, invito e che, di Veronelli, fu profezia.
La mostra, curata da Alberto Capatti, Aldo Colonetti e Gian Arturo Rota, indaga il metodo di lavoro, la formazione eclettica e le proposte per un futuro, auspicabile e necessario, al cui centro siano la terra e la cultura materiale. Grazie alla valorizzazione del vasto archivio, si è potuto disegnare un profilo più preciso della poliedricità di Luigi Veronelli e, al contempo, storicizzare la figura, mettendola in relazione con il clima culturale in cui ha operato. Il vino è solo il punto d’avvio per mettere a fuoco il rapporto di Veronelli con la cultura del cibo, la sua inclinazione a leggere in anticipo i fatti e la capacità di stimolare riflessioni da angolature sempre originali.
Nel percorso della mostra, progettata da Franco Origoni e Anna Steiner, sono messe poi in evidenza le sue intuizioni “glocal”, la forza poetica del suo pensiero che spinge ad agire con grande concretezza, la sua sensibilità sociale che non è mai stata solo una dichiarazione d’intenti, quanto una concreta pratica politica quotidiana.
I visitatori della mostra avranno la possibilità di vivere un’esperienza multisensoriale unica grazie al supporto della tecnologia Vocal-it® One, la App che, attraverso i codici QR, permetterà ai visitatori di essere accompagnati lungo il percorso espositivo dalla voce di Luigi Veronelli.
Gli aggiornamenti sulla mostra sono consultabili sul sito www.camminarelaterra.it mentre quelli sulle iniziative del Comitato decennale sul sito www.decennaleveronelli.it.
Alla Triennale di Milano, via Alemagna 6, fino al 22 febbraio 2015, da martedì a domenica 10.30-20.30 - giovedì 10.30 – 23. Lunedì chiuso. Ingresso Libero.
La mostra dalla Triennale di Milano si trasferirà a Bergamo, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015.